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Ovvero... "Cronaca di un asciutto week-end" di Luciano Colombatto

27, 28 febbraio e primo marzo 2015: un WeekEnd full immersion (in tutti i sensi) per il corso muta stagna 2015 di Eridania Sub.

Venerdi 27 febbraio i 6 allievi del corso 2015, guidati dagli istruttori Antonio e Danilo Finotti, hanno iniziato con la prima lezione di teoria, seguita dal modulo BD1... e sono iniziate le comiche.

Sembra facile, ma quelle bolle d’aria che viaggiano nella muta, specialmente in 5 mt d’acqua, seguono in modo maniacale la legge di Boyle e Mariotte! basta girarsi a piedi in su et voilà… quella piccola differenza di profondità è bastata a farci provare l’effetto “pedagno”: si schizza in superficie! Tra una pallonata e l’altra, un minimo di esperienza l’abbiamo portata a casa, quel tanto che è bastato a permetterci sabato 28 di affrontare un ambiente un po’ (ma solo un pochetto) meno benevolo… il lago di Avigliana.

Ritrovo in mattinata presso il centro Valmessa Sub per la seconda lezione di teoria e poi, dopo un paio di raccomandazioni di Ivo Bertolo (responsabile del Centro) tutti in acqua. I benefici della stagna si sono subito fatti sentire: essere asciutti e, soprattutto, vestiti sotto la muta ci ha protetto dal freddo. Peccato per le mani e la testa che, benché coperte da cappuccio e guanti classici, di fatto erano a bagno.

Fatti gli esercizi di BD2 e AL1 ci siamo concessi un giretto. Il Valmessa Sub ha realizzato una ferrata che consente di seguire percorsi predefiniti, e testati, in tutto il lago, ideali per ogni situazione di addestramento. Il percorso scelto per noi costeggia la sponda Est del lago, navigando in direzione Sud. Si percorre un tratto di circa 250 mt ad una profondità variabile dai 7 ai 4 metri: dopo un po’ di su e giù lo scaricare (in risalita) e il compensare (in discesa) la muta è diventato un automatismo. Raggiunto il relitto a fine percorso ci abbiamo girato intorno e siamo tornati alla “base”.

Mica finita li…. Dopo 40 minuti in acqua, a quella profondità, quasi tutti avevamo ancora una bella scorta di aria e… perché non andare a fare ancora qualche esercizio? Ma certo, il briciolo di sole che era uscito ci ha riscaldato le mute (sarà per quello che sono nere?) e quindi tutti pronti per il secondo tuffo e altri 15 minuti di esercizi.

Già, dimenticavo… l’acqua era a 5 gradi, e la visibilità non superava i due metri.

Dopo una bella doccia ed aver sistemato l’attrezzatura (erano le 4 del pomeriggio, credo) Antonio e Danilo ci hanno rivelato che al pub c’erano dei favolosi taglieri di salumi e formaggi ad aspettarci, ovviamente innaffiati da una buona birra per reidratarsi (non dice così il manuale?)

Domenica primo marzo il battesimo del mare: alle 11:30 tutti sul Tintorera del Marina Diving di Loano (in compagnia degli allievi di terzo grado), direzione secca delle stelle. Un mare bellissimo, tipico invernale, con tante belle ondine amatissime da chi patisce il mal di mare (e cominci ad apprezzare il lago). Splash, in acqua e giù sul cappello della secca. Dopo gli esercizi di rito (AL2) un bel giro di ambientamento, la temperatura tropicale dell’acqua (ben 10 gradi in più di quella del lago) e la trasparenza quasi cristallina (una diecina di metri ... spettacolare) ci hanno permesso di mettere a frutto l’esperienza del giorno prima, e anche di goderci l’immersione un po’ di più del solito.

Gli incontri con le murene, i saraghi, i barracuda non sono mancati, qualcuno ha anche visto una grossa rana pescatrice (è il periodo in cui risalgono a minori profondità). 52 minuti dopo eravamo tutti in superficie. Il mare si era ingrossato e nel viaggio di ritorno al porto un bel vento teso ci ha reso il tragitto a dir poco movimentato. È qui che la stagna ha fatto la grande differenza: due pompate di aria ed eravamo caldi, mentre i nostri amici del terzo grado, che avevano le umide, ci guardavano un po’ invidiosi, e infreddoliti.

Rientrati in porto il consueto debriefing in cui ciascuno di noi ha portato a casa la sua dose di correzioni (mi era venuto un altro termine, ma non posso usarlo), ma soprattutto una nuova esperienza ed una nuova abilità.

Un weekend intenso, con la pelle stranamente asciutta per un subacqueo (credo diventerà un’abitudine), ma molto impegnativo ed appagante.


A questo link https://plus.google.com/photos/107567541252548995905/albums/6125252818449671745?banner=pwa potete vedere le fotografie scattate in occasione dell’immersione didattica del corso muta stagna al lago di Avigliana.
Le foto sono state gentilmente fornite da Daniel Giacosa e Lorenzo Vetere del Valmessa Sub, ai quali va il nostro ringraziamento per il contributo

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