(Articolo di Maria Chiara e Davide)
Durante le fasi più critiche della pandemia forse sono state due le cose che ci sono mancate di più: lo stare insieme e la libertà di viaggiare.Sembrava quasi impossibile pensare che il 4 settembre 2021 saremmo partiti tutti insieme per raggiungere uno dei luoghi più suggestivi che il Mar Mediterraneo ci regala sopra e sotto l’acqua: l’Isola di Ustica.
All’aeroporto la voglia di partire era frizzante nell’aria, fra i saluti al ritrovo, le battute e le risate per ravvivare quella eterna coda alla consegna dei bagagli. Eravamo troppo impegnati a goderci il momento tanto atteso che ogni fatica era irrilevante. Talmente irrilevante che anche una scrosciante pioggia di benvenuto sull’isola non ha intaccato il nostro umore, anzi, è diventata motivo di futuri simpatici aneddoti. Bagnati come pulcini abbiamo raggiunto la nostra sistemazione, pronti ad iniziare la promettente settimana. Ovviamente c’è stato qualche eroe che, noncurante delle valigie fradice ammassate nella sala comune, ha subito iniziato a giocare a calciobalilla, dando inizio ad una serie interminabile di appassionanti tornei.
La mattina seguente abbiamo raggiunto il porto di buonora. Lì ci siamo divisi in gruppi per i vari livelli e abbiamo incontrato le guide che ci avrebbero accompagnato nel corso delle immersioni. Senza perdere tempo prezioso, abbiamo montato l’attrezzatura, indossato le mute e siamo partiti con il gommone, ciascun gruppo verso il suo punto di immersione.
Una volta in acqua ci siamo lasciati andare all’esplorazione dei vari percorsi (e anche di noi stessi).
La buona compagnia durante i numerosi momenti di aggregazione, le bellezze della natura e, bisogna dirlo, le bontà enogastronomiche del posto, ci hanno accompagnati per tutta la settimana, regalandoci una gita sociale davvero indimenticabile.
Nel frattempo, i tornei di calciobalilla si protraevano ogni sera fino a tardi, con varie squadre sempre più agguerrite che si alternavano nel vano tentativo di battere i campioni in carica (ad oggi ancora imbattuti).
Rimaniamo in attesa della prossima gita sociale per ulteriori tentativi... Ricciole, cernie sonnacchiose, coloratissimi nudibranchi e affascinanti incontri con i banchi di barracuda sono solo alcune delle meraviglie naturali di cui abbiamo potuto godere in quei giorni. Ognuno di noi avrebbe parecchio da raccontare, ciascuno secondo i propri interessi e sensibilità.
Così come ogni cosa straordinaria si definisce tale perché ha una fine, anche la nostra vacanza è volta al termine. L’ultimo giorno le nuvole ci hanno salutato con un altro acquazzone divertente (se non per noi, sicuramente per Giove Pluvio che si godeva lo spettacolo), dal quale ci siamo difesi con metodi a dir poco rudimentali (i sacchi neri della spazzatura sono più versatili di quanto si possa immaginare).
Non si può certo dire che i subacquei non sappiano godere del tempo che hanno a disposizione, neanche quando si tratta di alcune interminabili ore di attesa prima del volo in aereo. Chiaramente le abbiamo sfruttate al meglio: mangiando! All’ultimissimo cannolo non si dice mai di no.
Infine, via verso casa, carichi di bagagli, tanti ricordi ma sopratutto consapevoli di far parte di una nuova famiglia, quella di Eridania Sub.